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CARTA DI TORINO

Torino 13 marzo 2004

 

La Carta di Torino è il documento approvato al termine dei lavori di Expoelette – Primo Salone internazionale delle elette e delle pari opportunità al fine di richiamare l’attenzione delle donne, degli uomini, delle forze politiche, delle assemblee elettive e dei governi sulla indifferibilità di adozione di misure volte a garantire la presenza femminile paritaria nelle istituzioni e nei luoghi di decisione, considerando che questa sia condizione di realizzazione di una democrazia compiuta.

Ancora oggi, sebbene tutte le costituzioni affermino in modo solenne l’uguaglianza tra i sessi, la rappresentanza politica femminile è rimasta quasi ovunque a livelli inaccettabili.

Gli Stati devono impegnarsi a garantire alle donne condizioni di parità con gli uomini alla vita politica e pubblica, anche mettendo in atto iniziative che garantiscano par condicio nell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa e attraverso la costruzione di alleanze fra elette e donne impegnate nei media.

Le pari opportunità di rappresentanza politica devono costituire valore fondante di ogni moderna democrazia alla cui affermazione possono e devono concorrere le forze politiche e i governi, superando strategie retoriche e mettendo in atto comportamenti e regole che abbiano concreta efficacia nel facilitare e garantire una crescita significativa delle donne nei luoghi di rappresentanza istituzionale e nella possibilità di rappresentare il proprio governo a livello internazionale nonché di partecipare in misura significativa ai lavori delle organizzazioni internazionali.

Oggi le donne sono ancora ampiamente sottorappresentate nei partiti politici, sono raramente ai vertici dei medesimi: senza questo livello di rappresentanza risulta loro estremamente difficile influenzare le politiche di partito, la composizione delle liste elettorali o assumere incarichi di governo.

L’azione delle forze politiche e delle istituzioni pubbliche dovrà adottare regole che garantiscano una presenza femminile paritaria, ed inoltre mettere in atto politiche che ne rendano l’azione più amichevole nei confronti delle donne al fine di garantire a ciascuna il diritto a non essere discriminata e in pieno esercizio di cittadinanza nella vita economica,m sociale e politica. In particolare l’azione istituzionale dovrà concentrarsi nella realizzazione di azioni che favoriscano concretamente la conciliazione fra le responsabilità familiari e quelle che derivano dal lavoro o dall’impegno politico e sociale.

Le donne elette dovranno essere sempre più impegnate a garantire che le pari opportunità fra uomini e donne diventino un tema costitutivo e prioritario delle agende politiche delle assemblee elettive e dei governi poiché da ciò discende in modo diretto la possibilità per altre donne di esercitare pienamente i propri diritti e fra questi assume particolare rilevanza quello all’elettorato passivo.

In Italia le riforme costituzionali hanno introdotto l’applicazione del principio della democrazia paritaria e noi intendiamo agire e far agire affinché il dettato costituzionale venga pienamente rispettato nelle riforme elettorali: ciò significa che le forze politiche inadempienti intendendo per tali quelle che non offriranno pari opportunità alle donne nelle candidature attraverso una rappresentanza paritaria, potranno essere sanzionate con l’irricevibilità delle liste elettorali.

Dovranno inoltre essere premiate in modo significativo attraverso forme di finanziamento le forze politiche che garantiscono un più elevato numero di donne elette.

Desideriamo infine qui richiamare come oggi più che mai tutti, uomini e donne, ma ancor più chi ha responsabilità di rappresentanza politica e istituzionale debba impegnarsi in prima persona in un processo di costruzione di pace duratura. Noi donne intendiamo operare a tal fine proponendoci come ambasciatrici di pace e impegnandoci in prima persona contro ogni forma di violenza che distrugga vite umane e limiti la libertà delle persone.

Ambasciatrici di pace, dunque, perché si impongano come fondamentali e irrinunciabili in tutto il mondo i diritti umani, perché si diffondano i valori della Carta di Ginevra, ma anche perché la storia ci insegna che la guerra limita in maniera intollerabile la crescita di libertà delle donne.

Il contributo che le donne possono offrire alla politica, alle istituzioni, al rinnovamento e alla sostenibilità dell’azione amministrativa e di governo è grande, ma per essere pienamente valorizzato richiede una forte adesione ai valori enunciati da parte di tutte le forze politiche che oggi chiamiamo ad impegnarsi affinché si apra una nuova fase di attuazione della democrazia paritaria segnata da una crescita forte di donne elette e impegnate nei governi ad ogni livello.